L'intera area circostante la cittadina di Imola è un focolaio di passioni motoristiche. È la regione della Ferrari, della Lamborghini e della Maserati, resa celebre dagli impianti di test della Ferrari che sono ubicati proprio lì. Il circuito di Imola nacque nei primi anni '50, dall'ispirazione di un gruppo di appassionati di competizioni motoristiche. L'idea era quella di unire le strade pubbliche allora esistenti a formare un circuito dove le locali case automobilistiche potessero testare i loro prodotti. La Ferrari fu tra le prime a testare lì e nel 1954, si tenne sul circuito il primo evento sportivo.
Il 1963 vide il circuito ospitare la sua prima gara di F1, un evento extra-campionato, dominato da Jim Clark su Lotus. Il circuito prese il nome dopo la morte del figlio di Enzo Ferrari, Dino (che morì di leucemia nel 1956), cosa che garantì il sostegno del Grande Vecchio nel reperire i fondi necessari per istituire un circuito permanente. La F1 arrivò nel 1979, sul circuito revisionato per un'altra gara extra-campionato, vinta dalla Brabham di Niki Lauda. La Brabham vinse ancora l'anno seguente quando Imola, preferita a Monza, ospitò il Gran Premio d'Italia, e questa volta fu Nelson Piquet a vincere.
Il Gran Premio d'Italia fu nuovamente riportato a Monza nel 1981 ma le autorità, desiderose di istituire delle corse di successo ad Imola, presentarono l'evento come Gran Premio di San Marino, la piccola repubblica situata ad 80Km di distanza. Piquet ripetè l'impresa dell'anno precedente andando a vincere ancora una volta. La gara del 1982 ebbe un finale amaro per la Ferrari, con Villeneuve che si rifiutò di parlare con Pironi, sostenendo che il francese aveva violato le disposizioni della scuderia, superandolo all'ultimo giro.
Negli anni seguenti, ci furono crescenti preoccupazioni sulla sicurezza, soprattutto per quanto riguarda le vie di fuga in diversi punti del circuito. Purtroppo, solo dopo la morte di due piloti, Ratzenberger e Senna, nel corso di un tragico weekend di gara nel 1994, le autorità si convinsero della necessità di migliorare la sicurezza, portando a termine i lavori in tempo per la gara del 1995.
Il circuito fu ridenominato 'Autodromo Enzo & Dino Ferrari', dopo la morte del Grande Vecchio nel 1988, e le gare del 1999 e del 2000 salutarono le vittorie della Ferrari con Schumacher. Con l'avvento di nuovi e più moderni circuiti, l'impianto di Imola ha ora bisogno di ulteriori miglioramenti per riprendersi il posto nel calendario di F1.